Monte Nero

12 Maggio 2019 : NEVE DI PRIMAVERA ALLE SORGENTI DEL NURE

La primavera , è risaputo , ha un duplice volto : puo’ proiettarci velocemente verso l’estate grazie alle giornate che si allungano generosamente…oppure riservarci colpi di coda dal sapore decisamente invernale!

L’escursione che abbiamo affrontato Domenica 12 Maggio ci ha regalato condizioni invernali sin dalla partenza del sentiero! Armati di giacche a vento,coprizaini,guanti e cappucci ci siamo inoltrati nella bellissima faggeta dello Zovallo per percorrere l’anello della Cima del Monte Nero , sino al laghetto glaciale dalle cui acque si origina il torrente Nure.

La salita nel fitto del bosco è accompagnata dal nevischio e dal fruscio del vento che muove sinuosamente le svettanti chiome dei faggi , ancora prive di foglie! Acquistando quota il bosco diviene misto ed incontriamo i primi esemplari di pini mughi , che si fanno via via piu’ fitti sino a scalzare del tutto la faggeta. I pini mughi del Monte Nero , assieme ai rari abeti bianchi , rappresentano un “unicum” botanico nell’Appennino Settentrionale. Relitti glaciali ormai confinati quassu’,oltre i 1500 metri di quota. Mentre proseguiamo il cammino il nevischio si è trasformato in una vera e propria bufera di neve , che cristallizza sugli aghi dei mughi , rendendoli sculture naturali scosse dalle raffiche di vento!   

L’arrivo sulla cima del Monte Nero , a 1754 metri di altitudine , è accompagnato dal respiro della bufera…tutto è bianco attorno a noi , non riusciamo a scorgere il lago nè le creste dei monti circostanti…Il monte Bue , il Maggiorasca e piu’ lontano il Penna ! Affrontiamo dei caratteristici passaggi fra le rocce ofiolitiche e scendiamo lungo la Costazza , fino a raggiungere il sentiero che ci riporterà nel fitto della faggeta ai piedi del Monte Nero. 

Date le particolari condizioni meteo è importante non raffreddarsi , quindi proseguiamo andando a chiudere l’anello senza alcuna sosta. Dopo la discesa tra i faggi giungiamo alla conca che ospita il lago…l’atmosfera è incantata e le acque del lago Nero , che alimentano il torrente Nure , sembrano uno specchio che trapela con discrezione dalle nubi basse fra i fiocchi di neve…

Un ultimo strappo nel bosco ci riporta quindi al passo dello Zovallo , dove ci asciughiamo e mangiamo qualcosa nell’abitacolo dell’auto , debitamente riscaldato! Il termometro esterno segna 1 grado…Buon Natale ! Ah, no… oggi è il 12 Maggio , Festa della Mamma!

Anche questa volta la Val Nure ci ha regalato una bella esperienza a contatto con la natura , con la sua forza , la sua energia che ha trasmesso anche a noi , intrepidi escursionisti dell’Appennino da scoprire!

Monte Ragola

APPENNINO DA SCOPRIRE : ALLA CONQUISTA DEL MONTE RAGOLA

E’ una frizzante mattina di fine Aprile e finalmente , dopo alcuni giorni perturbati , il cielo torna azzurro. Nuovi Orizzonti con un bel gruppo di escursionisti e tre amici a quattro zampe affronta la prima escursione del ciclo “Appennino da scoprire”. L’appuntamento e’ a Ferriere , in Val Nure , dove oltre ad un “rinforzo” della colazione si fa incetta di coppa piacentina e pane fresco ! Dopo un ultimo tratto in auto raggiungiamo il Passo dello Zovallo , a cavallo delle province di Parma e Piacenza.

Scarponcini ai piedi e zaino in spalla si parte immergendoci subito in una bella faggeta ! Il Monte Ragola ci mostra ben presto il suo fianco occidentale , scosceso , pietroso e punteggiato di mughi…una rarita’ botanica in Appennino che ha qui e sul vicino Monte Nero il suo unico areale di diffusione spontanea.

Ci troviamo dunque ad affrontare il crinale del Ragola , seguendo il sentiero che procede irto a zig-zag sul pendio…il sole è limpido e soffia una decisa brezza da Nord. I mughi lasciano presto spazio ad un susseguirsi di roccette e gradoni che ci fanno rapidamente prendere quota.

Attorno a noi lo sguardo spazia dalla Val Nure alla Val di Ceno e sin verso la provincia di Genova  , con i massicci del Penna e dell’Aiona.

In breve raggiungiamo l’anticima e quindi la croce di Vetta del Ragola! Siamo a 1712 metri di altitudine ma l’assenza di cime piu’ elevate e la limpidezza del cielo ci fanno sentire sul tetto della Val Nure! Riusciamo anche a scorgere il baluardo innevato della catena alpina! Dalla cima verso est e sud est l’aspra montagna cambia volto e si presenta con ampie praterie d’altitudine con estesi mugheti e ginepri…Degrada dolcemente con una successione di pianori , testimoni dell’azione erosiva dell’antico ghiacciaio , fino a Prato Grande dove pranziamo su comodi tavoloni in legno tra faggi e ruscelletti . 

La via del ritorno sara’ meno impegnativa , a parte il superamento di una colata detritica sul versante Nord , che interrompe la continuità della faggeta . Ampie radure tappezzate dalle eriche in fiore ci regalano atmosfere da regno degli Elfi…il silenzio è rotto dal fruscio del vento che muove le fronde del bosco , che qui attende ancora di aprire le sue gemme. Per questo la luce nella faggeta è particolare ed il sottobosco insolitamente luminoso.

Dal basso scorgiamo il profilo del massiccio del Ragola che abbiamo percorso in mattinata…Le gambe accusano un po’ i chilometri percorsi , ma la soddisfazione è tanta…Il maestoso Monte Ragola ci ha regalato una stupenda giornata in natura.

Grazie a tutto il gruppo ed al piu’ piccolo partecipante , di soli 7 anni , che ha dimostrato la stoffa del vero “camminatore” !

Alla prossima tappa alla scoperta dell’Apppennino Piacentino !